Storia della chiesa
Storia
Nel 1587 venne costruito il pilone dedicato all’Annunciazione della Vergine, con l’immagine della Madonna e dell’Angelo rivolta verso il fiume Po.
Questo borgo - oggi la Madonna del Pilone - ospitava, dal 1474, uno dei mulini natanti, noto come mulino delle catene, della città di Torino.
Il pilone diviene conosciuto grazie al miracolo avvenuto il 29 aprile 1644.
Il miracolo
Una bambina di 11 anni, figlia di un calzolaio e di Margherita Molar, che aveva con sè un sacco di farina da far macinare al mulino delle catene, era caduta nel fiume e stava per essere stritolata dalle ruote del mulino, ma fu tratta in salvo grazie all’intervento della Vergine invocata dalla madre.
La leggenda
La leggenda narra che ad un certo punto Margherita avvertì l’urlo della figlia che non vedeva più accanto a lei e, girandosi per cercarla, si rese conto che era caduta in acqua e che stava annaspando tra i flutti minacciosi.
In maniera quasi meccanica la donna si inginocchiò disperata davanti al pilone votivo, costruito accanto al mulino, chiedendo l’intervento della Vergine.
Fu questione di un attimo: una luce scese dal cielo ad illuminare il punto esatto in cui la bimba si trovava in balia delle acque, permettendo così ad alcuni uomini di raggiungerla con una barca e di riportarla a riva.
Di questo miracolo rimane traccia nell’affresco - un ex-voto - sopra la porta d’ingresso della Chiesa.
Edificazione
La chiesa fu costruita nel 1645 per volere di Cristina di Francia e del cardinale Maurizio di Savoia, inglobando il pilone votivo nell’altare maggiore.
La chiesa ha pianta centrale, coperta da una cupola ottagona inserita in un alto tiburio e riporta gli affreschi di Bartolomeo Guidobono.
La chiesa fu ampliata già dal 1779, con l’aggiunta del campanile nel 1787.
Divenne parrocchia il 2 marzo 1807, anno in cui si inserisce anche il battistero.
A partire dal 1817 ripetuti rifacimenti hanno trasformato l’interno, ora ad una sola navata con due cappelle laterali.
Della primitiva decorazione si conservano gli stucchi, di Giovanni Andrea Casella, e gli affreschi della cupola.
L’interno
Sul lato destro della porta d’ingresso si trova il quadro di S.Antonio da Padova, dipinto dal nostro parrocchiano Piovano.
Proseguendo sul lato destro si apre la porta che porta alla sala dei confessionali, sormontata dall’affresco raffigurante la natività di Gesù. Quindi si accede alla cappella laterale destra. Qui, sulla parete centrale, si trova la statua del Sacro Cuore, mentre sulle due pareti laterali vi sono una statua della Madonna con Bambino e tanti piccoli ex-voto.
Oltre il pulpito in legno si apre la porta per la sacrestia sovrastata dall’affresco raffigurante il sogno di Giuseppe.
Di fronte vi è la porta che dà accesso al coro su cui campeggia un affresco dell’Immacolata.
Si accede quindi alla cappella laterale sinistra: sulla parete centrale vi è un affresco raffigurante Maria Vergine che va a salvare le anime del Purgatorio; davanti all’affresco è stata posta una statua, in ebano, raffigurante S. Francesco. Sulle due pareti laterali sono raffigurati S.Antonio, sulla sinistra, e S. Giovanni della Croce, sulla destra.
Proseguendo sul lato sinistro si giunge alla porta che dà accesso al campanile, sovrastata da un affresco della Sacra Famiglia.
Sulla parete di fondo, sul lato sinistro della porta, vi è il quadro di Maria con Bambino, anch’esso dipinto dal nostro parrocchiano Piovano.
L’altare
Sull’altare campeggia il Pilone dell’Annunciazione, quello che ha dato il nome alla nostra chiesa.
Sulla destra dell’altare, sopra la porta che conduce in sacrestia, vi è l’affresco raffigurante la Natività della Vergine Maria.
Il coro
Nello spazio destinato al coro, in cui è posizionato anche l’organo, sopra il portone d’ingresso e sopra l’affresco che ricorda il miracolo del 1644, sono presenti tre affreschi: al centro l’apparizione di Gesù a Maria Maddalena, sulla destra la Madonna, sulla sinistra Gesù davanti ai dottori del Tempio.
La cupola
L’affresco della cupola, realizzato da Bartolomeo Guidobono, rappresenta il peccato, con le figure di Adamo ed Eva, la Redenzione, simboleggiata da Gesù che abbraccia la croce all’eterno Padre, e gli strumenti della passione.
Le campane
Le tre campane della nostra chiesa risalgono ai primi mesi del 1922, benedette il 30 aprile dello stesso anno.
Sulla storia delle campane vi proponiamo la ricerca effettuata da Marco Di Gennaro.
I restauri
Il quadro dell’Annunciazione sull’altare venne restaurato una prima volta nel 1816 su richiesta dell’allora parroco don Gaetano Bologna ed una seconda volta nel 1925 su richiesta del teologo collegiato Stefano Griffa, parroco della parrocchia.
Oggi rimane l’ultima parte della chiesa a non aver subito recenti restauri.
Nell’ultimo decennio, su richiesta dell’attuale parroco don Gianni Tesio, la chiesa è stata restaurata sia all’interno, con la preparazione dei muri con un sistema antiumidità, una nuova tinteggiatura e decorazione e la risistemazione delle panche in legno, sia all’esterno, con il lavoro di restauro dell’affresco sulla facciata principale, la risistemazione del tetto e degli infissi, il restauro risanamento consolidamento e tinteggiatura delle facciate e l’impermeabilizzazione del terrazzo.